La mostra pittorico-fotografica si è svolta a Verbania, dal 5 luglio al 13 luglio 2008.
Le ombre come elemento fondamentale di intimità, come connubio tra il vedere e il percepire, in cui zone di semi-oscurità assumono fattezze di chiarezza, opportunità di fare seguire allo sguardo un’elaborata riflessione su ciò che esso ha colto, senza i condizionamenti dell’immediatezza, della luce che mostra ma non svela, della banalità di un’esposizione ostentata ma pur sempre poco visibile.
Ed ecco che in una stanza si compie un lungo percorso esistenziale, nell’angustia di un angolo sono custoditi significati di umano interesse, segreti al più dei viandanti che cercano la luce prima delle ombre; la vita si manifesta nella durata di un respiro, nel silenzio, nello sguardo di colui che distratto dalla frenesia e dalla superficialità, improvvisamente si accorge di vedere…
La libertà, meraviglioso e nobile diritto di ogni uomo, si traduce in una profonda presa di coscienza dell’essenziale, estratto con destrezza e meticolosità dall’essenza che permea la materia, gli eventi, i gesti e le relazioni umane.
Ci sono luoghi e momenti in cui l’occhio penetra l’oscurità e soltanto l’immaginazione può dare forma agli spazi psichici e fisici e attribuirgli un senso. Laddove la materia resta nascosta alla percezione visiva la vista non basta a garantirne certezza e dettagli: l’ombra sotto i piedi appoggiati sul pavimento, l’ombra sotto il corpo disteso sul letto, l’ombra dentro una mano avvinghiata a quella di qualcun altro e che si tramuta in buio nel contatto stretto tra due parti di uno stesso corpo o di corpi diversi, il buio delle pupille coperte dalle palpebre, degli abbracci, il buio dell’utero da cui origina la Vita.
A noi l’esaltazione della sensibilità, fino ad affinare la cura del piacere, nell’armonica sinergia tra i sensi e le percezioni.
La mostra pittorico-fotografica si è svolta a Verbania, dal 5 luglio al 13 luglio 2008.