a SMArt way

When I woke up in the morning,  a pure blue sky stretched away to the horizon, so I chose to have a brief trip. I remembered a cosy garden in a small village not to far from my home…

Stamani al risveglio ho aperto gli occhi su un cielo limpido che invitava a una gita infrasettimanale. Gli impegni della giornata erano pochi, così ho deciso – prima di impugnare lo spazzolino da denti e con la pancia chiassosa come un’imbonitrice ringalluzzita dai profumi della colazione – che avrei trascorso un paio d’ore in mezzo alla natura, durante la pausa pranzo.

Non avrei avuto tempo a sufficienza per allontanarmi troppo e d’altra parte nelle mie tasche il vento spazzava la sabbia del deserto, perciò quella di oggi avrebbe dovuto essere una meta facilmente raggiungibile. Mi sono, quindi, ricordata di uno spazio verde poco distante dalla località canavesana in cui vivo, un parco di modeste dimensioni situato alla periferia di Favria.

I reached the garden at 1.00 pm o’clock, but I noticed that the entrance has been closed by a turnstile gate… I couldn’t pass through this gate with my wheelchair! I had to find a solution…

Alle 13.00 in punto, la mia assistente ed io eravamo di fronte all’ingresso del parco. E lì, nell’esatta posizione in cui ci trovavamo – metro più, metro meno – abbiamo fatto la cruciale scoperta.

Firstly, I tried in vain to squeeze myself through the turnstile as you do with rice when you prepare a sushi roll. After that, I realized there was an horizontal metal board, one meter off the ground, near the turnstile to allow the access of the dogs to the garden…

Ad occludere il passaggio vi era il tornello che l’amministrazione comunale aveva installato per regolare l’accessibilità al parco. Solitamente non mi faccio fermare da nulla, se non riesco a superare un ostacolo provo ad aggirarlo, sicché dopo aver provato inutilmente a sradicarlo dal terreno e finanche a stiparmi, come il riso dentro un sushi roll, tra una barra e l’altra del tornello, ho iniziato a cercare un ingresso alternativo. Intanto la temperatura aveva raggiunto il picco diurno e per un attimo, fantasticando per diletto o più probabilmente colta da allucinazioni, ho immaginato di poter sfruttare il sudore sulla pelle come lubrificante per sgusciare attraverso quello stretto spazio. Il cielo era ancora di un azzurro terso ma a deludere la voglia di svago vi era quello sbarramento.

The only way to access to the garden was passing under this board… Another person might surrender, but I can’t stand to give up! So, I’ve reclined my wheelchair and, completely lain, I passed under the board .

A fianco del tornello, una lunga barra orizzontale posta ad altezza della mia testa per permettere ai cani l’accesso al parco. L’unico modo per accedere era passare sotto quell’asta metallica dipinta di verde. Probabilmente un’altra persona avrebbe desistito dall’impresa, ma io, che non sono soddisfatta finché non trovo un modo per fare quello che voglio, non potevo rassegnarmi. Sicché, dopo aver passato in rassegna i tre ingressi del parco – tutti ugualmente occlusi – ho scelto quello in cui il terreno aveva ceduto di più e che, quindi, offriva maggiore spazio. Poi mi sono posizionata di fronte alla barra come un’atleta sui blocchi di partenza. Reclinando la carrozzina indietro fino ad essere distesa e manovrandola da quella posizione, ho finalmente superato lo sbarramento.

It absolutely turned out to be a SMArt way! After entering to the park I enjoyed the italian focaccia with oregano,  the shadow under the trees, the ducks swimming in the lake…It was great, even if a stalker goose tailed me all over the garden…

Della gita programmata era già trascorso metà del tempo, ma l’aver vinto la sfida contro l’ostacolo architettonico ha reso più piacevole  godersi, nel tempo rimasto, la focaccia con l’origano, l’ombra degli alberi, l’ozio delle anatre nello stagno, le folate di vento che portavano un po’ refrigerio. Trascorrere quel momento di ristoro ad interagire con la fauna dello stagno si è rivelata un’esperienza estremamente gradevole, nonostante l’oca stalker che mi ha pedinata per tutto il tempo…

Photographer: Sandro Boggio.

4 pensieri riguardo “a SMArt way”

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