Archivi categoria: my ordinary life

A tasteful dinner

Last night we had a pakistani dinner in my home. It has been so long since someone cooked Pakistani food in my kitchen! As I hired a pakistani assistant for August (actually he is the substitute for my two personal assistants which are on holiday) I asked him to cook Biryani rice and then I invited some friends for dinner. So, in the morning I had gone to buy all ingredients for the recipe: tomatoes, basmati rice, ginger, lemons and onions as well. You know, I don’t like onions, but when I told it to Israr he was really astonished and he explained how much important they are in the pakistani recipes…so, I had to surrender and to put them on the shopping cart. “Ok, let’s go! We have all ingredients!” I was so excited! Unfortunately, I forgot to tell Israr that I hate garlic: do you imagine what means for a pakistani chef cooking without garlic? It’s like talking without miming for an Italian!

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Independent Living: more than a philosophy!

Today is rainy so I’m going to spend some time telling you about myself and my independent life (later I probably will go to a local pastry shop to drink a tea with some cookies…). This is my first post in English, so please forgive my mistakes!Tania

the Independent Living Movement grew out of the Disability Rights Movement, which began in the 1960s.

As you probably know, I’m Italian and I live in a small village not too far from Turin. I’ve been living alone for two years, since I went to live in the city center of Turin with a Pakistani boy who was a student of the Polytechnic of Turin. We lived together for six months, in a small house behind the University. I can remember the smell of spices and tobacco inside the house, and the tasty dishes that he used to cook…I loved the Pakistani recipes, even if the first time I tasted a dish called Quorma prepared with a spicy sauce and chili, it set fire to my mouth as if someone had struck a match on my tongue!

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a SMArt way

When I woke up in the morning,  a pure blue sky stretched away to the horizon, so I chose to have a brief trip. I remembered a cosy garden in a small village not to far from my home…

Stamani al risveglio ho aperto gli occhi su un cielo limpido che invitava a una gita infrasettimanale. Gli impegni della giornata erano pochi, così ho deciso – prima di impugnare lo spazzolino da denti e con la pancia chiassosa come un’imbonitrice ringalluzzita dai profumi della colazione – che avrei trascorso un paio d’ore in mezzo alla natura, durante la pausa pranzo.

Non avrei avuto tempo a sufficienza per allontanarmi troppo e d’altra parte nelle mie tasche il vento spazzava la sabbia del deserto, perciò quella di oggi avrebbe dovuto essere una meta facilmente raggiungibile. Mi sono, quindi, ricordata di uno spazio verde poco distante dalla località canavesana in cui vivo, un parco di modeste dimensioni situato alla periferia di Favria.

I reached the garden at 1.00 pm o’clock, but I noticed that the entrance has been closed by a turnstile gate… I couldn’t pass through this gate with my wheelchair! I had to find a solution…

Alle 13.00 in punto, la mia assistente ed io eravamo di fronte all’ingresso del parco. E lì, nell’esatta posizione in cui ci trovavamo – metro più, metro meno – abbiamo fatto la cruciale scoperta. Continua a leggere a SMArt way

A thirsty girlie

As near the lake there were very big mosquitoes (if they had had feathers, they probably would have been birds…) we moved from Viverone to Roppolo

Devo ad una focosa zanzara l’avermi svegliata dal sonno in riva al lago. Una di quelle note zanzare a cui mancano le piume per essere uccelli. Questa, poi, anche invadente come una suocera. Sicché, infastidita, ho richiamato Stefania al dovere di assistente e insieme siamo tornate all’auto per ripartire in direzione di Roppolo, un minuscolo centro abitato sulla via Francigena, la strada che un tempo i pellegrini provenienti dall’Europa centrale e in particolare dalla Francia percorrevano per raggiungere Roma.

Dopo pochi km, giunte a destinazione, abbiamo parcheggiato in una piazzetta adombrata dalla chiesa e da una manciata di case, forse costruite sui resti dell’antico borgo medievale. Dietro i tetti s’intravedeva l’antico castello, un tempo fortezza, eretto sulla sommità della collina per dominare un vasto taglio di terra.

Roppolo is a village located on the southern slopes of Ivrea glacial ridge, west to the Lake of Viverone. It is home to a castle, largely built during the 14th century.

Roppolo è un paese di novecento anime, un piccolo centro rurale sprofondato nel silenzio. Scese dall’auto abbiamo constatato che si udivano soltanto le nostre voci. Ci siamo, quindi, incamminate lungo la stretta strada che conduce al castello, salendo in mezzo ai vigneti, agli alberi da frutto e alle rade abitazioni con i balconi e i giardini traboccanti di ortensie, begonie e gerani. La strada è tutta in salita ed è battuta dal sole nelle ore pomeridiane. Stefania ed io l’abbiamo percorsa a diversi metri di distanza l’una dall’altra: io innanzi, ché dovendo banalmente manipolare un joystick non avvertivo grande fatica; lei dietro, arrancante per via di una frattura al piede e di un paio di scarpe strette che lo strizzavano come un’oliva da frantoio.

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The hipster lobster

As my wallet is empty like the Gobi desert, this summer I’m going to travel less than last year, but I can’t stand to stay at home

È tempo di vacanze. Quest’anno, tuttavia, limiterò i viaggi a qualche weekend, visto il deserto del Gobi che ho nelle tasche. Non posso farne a meno, però, di partenze e di ritorni, di strade nuove da esplorare, di confini da raggiungere.

Per trascorrere, quindi, una domenica all’aperto – e siccome l’eco nel portafoglio alla fine del mese avvilisce ogni fantasia su mete più onerose – ho infilato nello zaino una pizzetta e una bottiglia d’acqua comprate ad un chiosco e, calati sul naso gli occhiali sbiechi aggiudicati per pochi euro al mercato di Porta Palazzo, Stefania ed io siamo partite alla volta del lago di Viverone.

The lake of Viverone is quite a small lake between Milan and Turin with the Alps in the background.

A dire il vero non è una meta da me particolarmente apprezzata, ma sorvolando sull’orda di pensionati e di famiglie con pargoli chiassosi in villeggiatura, resta una piacevole gita lacustre. Certo, sarebbe meglio passar sopra anche alle frotte di zanzare che se avessero le piume e gracchiassero assomiglierebbero ai corvi di Hitchcock, comunque gli argini del lago offrono pittoreschi spazi per sostare. Sicché, essendo arrivate proprio all’ora in cui gli zuccheri nel sangue calano vertiginosamente e avendo cominciato ad intravedere fonti alimentari nelle anatre selvatiche e finanche nei detriti galleggianti sulla superficie dell’acqua, ci siamo accampate in un fazzoletto di prato lungo la sponda del lago. Soffiava una piacevole brezza e lo sciabordare dell’acqua richiamava il sonno. Tutto era in sintonia. Anche gli audaci amoreggiamenti di una coppia di ragazzini dietro di noi con la prebenda di un gruppetto di ottuagenari travolti da slancio voyeuristico.

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Yummy!

My first thought in the morning is not a dress, nor my telephone.No, it’s BREAKFAST! So, it sounds strange I’m just 88 lb, but I’d never got a diet!

C’è chi si sveglia ogni mattina con il pensiero rivolto agli impegni della giornata, io invece apro gli occhi sul mondo con in testa un unico, fondamentale pensiero: la colazione.

Certo, pesare una quarantina di kg e avere costantemente fame suona paradossale, giacché mai mi sono sottoposta alla tortura del digiuno, né ho mai prestato fede ai propositi di una dieta. Eppure quando suona la sveglia a destarsi per primo è lo stomaco, e mentre il resto del corpo gongola nel torpore, lui, con spirito rivoluzionario da manifestante in piazza, rivendica a gran voce i suoi diritti:”Roarr” Allora, colui che in quel momento tanto intimo è coricato al mio fianco, sgrana gli occhi e con espressione teneramente ebete domanda:”Mangiato poco ieri sera?”

“Oh, my lovely, little  bird, what a big mouth you have!” – “All the better to eat you with!”

Vai a spiegargli che le tue interiora reclamerebbero cibo anche se la sera prima di andare a dormire ti fossi divorata tua nonna cotta al forno con patate…Meglio fargli credere che tu, delicato passerotto nato a primavera, becchetti con grazia e solo a giorni alterni. Tanto la verità la scoprirà presto da solo.